Nell’ambito della ristrutturazione della Medicina Ospedaliera e Territoriale, il problema della “fragilità” e della “complessità” dei pazienti assume un ruolo di particolare rilievo. In questa prospettiva si colloca la creazione della U.O. di Medicina Generale a indirizzo Territoriale, caratterizzata dall’apertura alla collaborazione con la Medicina del Territorio, attraverso tre principali canali operativi:
Attività di Cure subacute
È una struttura di cure intermedie che Regione Lombardia ha istituito (delibera Regionale 1479/2011) con l'obiettivo di erogare cure medico-infermieristiche professionalmente qualificate, ottimizzare la terapia medica, controllarne l'efficacia, la tollerabilità e l'adesione da parte del paziente prima del rientro a domicilio o dell'inserimento in altra struttura e indicare i percorsi successivi alla dimissione.
L'accesso avviene su segnalazione dell'equipe dell'unità operativa dove il paziente è ricoverato (Presidio Spedali Civili, Gardone V.T., Gussago e Montichiari) o dell'equipe dell'unità di continuità assistenziale multidimensionale (UCAM) del Presidio Territoriale di Riferimento.
La degenza può durare al massimo 40 giorni: non deve essere confusa con quella riabilitativa di bassa complessità e non supplisce alle problematiche di natura familiare o sociale.
Ospedale di Comunità (apertura prevista fine 2024)
Nell’aprile del 2021 il Governo ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) che si pone l’obiettivo del potenziamento dell’offerta dell’assistenza territoriale anche attraverso lo sviluppo degli Ospedali di Comunità, qualificati come una struttura residenziale sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Tale struttura a gestione prevalentemente infermieristica, ha l’obiettivo di contribuire ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come, ad esempio, quelli al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche. Regione Lombardia ha provveduto, con DR N° XII / 1435, a definire i criteri organizzativi e gestionali dell’Ospedale di Comunità.
Interazione diretta con il Territorio
Si configura come attività ambulatoriale di programmazione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per pazienti fragili riferiti da MMG, Case di Comunità, COT o altre strutture territoriali, per la gestione coordinata di problematiche specifiche non acute
Prevede anche attività di teleconsulto indirizzata ai MMG, allo scopo di offrire la possibilità di contattare direttamente un medico specialista per condividere problemi diagnostici e concordare percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati.
L’Unità Operativa fa parte della rete formativa della Scuola di Specialità Interateneo in Medicina di Comunità e Cure primarie per la Sede dell'Università degli Studi di Brescia